ELEMENTI PER L’APPROFONDIMENTO DELLA TEOLOGIA DEGLI ISTITUTI SECOLARI

P8/2021   Roma, 19 marzo 2021

I – Quali elementi hanno in comune gli Istituti secolari, con le loro diverse spiritualità e diverse forme di vita?

I – Quali elementi hanno in comune gli Istituti secolari, con le loro diverse spiritualità e diverse forme di vita?
I – Quali elementi hanno in comune gli Istituti secolari, con le loro diverse spiritualità e diverse forme di vita?

  1. Vivere la sintesi tra secolarita e consacrazione (2 facce della stessa medaglia)
  • Vivere la sintesi tra secolarita e consacrazione (2 facce della stessa medaglia)
  • Vivere la sintesi tra secolarita e consacrazione (2 facce della stessa medaglia)

    Gli Istituti secolari sono nella Chiesa un carisma speciale dello Spirito, dono e servizio per la comunità. Tutti gli IS vivono la secolarità e la consacrazione come due facce della stessa realtà. Fare sintesi tra secolarità e consacrazione diventa al tempo stesso ricerca costante e finalità della vita dei membri degli IS.

    Fare sintesi tra secolarità e consacrazione
    ricerca costante e finalità

    La consacrazione secolare si esprime con la professione dei consigli evangelici e riceve la sua specificità e la sua peculiarità dalla secolarità.

    La consacrazione è assunta da tutti gli Istituti secolari come forma stabile di vita, che richiama costantemente alla radicalità evangelica.

    consacrazione

    La secolarità ne contrassegna tutti gli aspetti caratteristici, essa rappresenta la nota distintiva e irrinunciabile del profilo vocazionale dei membri degli Istituti secolari.

    secolarità

    Quando si parla di “secolarità” però, non si parla solo di un “insieme di cose da fare”, ma di un “valore che ha la sua radice nella fede battesimale”. Se la consacrazione secolare si identificasse con un fare si dovrebbe concludere che nel momento in cui i membri degli istituti secolari vivono le situazioni di fragilità (malattia, vecchiaia, ecc.,) quindi di “non fare”, non sarebbero più tali… In quel momento nasce invece un nuovo modo di vivere la consacrazione secolare: la cura delle relazioni, la preghiera continua, ….. diventano nuova modalità di vivere pienamente il presente e si fanno per il consacrato secolare possibilità di vivere la sua fedeltà al mondo.

    • Vivere il mistero dell’Incarnazione (nel mondo, con il mondo e per il mondo)
  • Vivere il mistero dell’Incarnazione (nel mondo, con il mondo e per il mondo)
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    Vivere il mistero dell’Incarnazione (nel mondo, con il mondo e per il mondo)

    Questa vocazione trova il suo fondamento nel mistero dell`Incarnazione, che chiama a rimanere in quella realtà sociale, professionale ed ecclesiale, nella quale le persone si trovano a vivere.

    Questa “speciale consacrazione” (CDC 711) accentua l’orientamento trascendente della consacrazione battesimale, e nello stesso tempo, sviluppa l’orientamento di incarnazione che la consacrazione battesimale pure comporta, facendo oggetto di nuova e specifica consacrazione quell’indole secolare che i membri degli I.S. condividono con tutti i cristiani, realizzando l’impegno evangelico nel mondo e per il mondo.

    l’orientamento trascendente
    l’orientamento di incarnazione

    La “secolarità” porta i membri a vivere le esigenze della propria vocazione nelle condizioni, occupazioni e circostanze nelle quali la Provvidenza li colloca. Comporta assumere la propria condizione sociologica, il proprio stato di vita come la condizione privilegiata in cui si colloca la vocazione alla consacrazione secolare.

    Il rimanere nel mondo è frutto di una scelta, una risposta a una specifica chiamata: è assumere la dimensione dello stare dentro, dello stare accanto, del guardare al mondo come realtà teologica, nella quale si intrecciano dimensione storica e dimensione escatologica.

    Vivere nel mondo, con il mondo e per il mondo, per esserne sale e fermento, per trasformarlo dal suo interno: questa è la missione peculiare dei laici e, dunque, dei membri degli Istituti secolari.

    La fede e la fiducia nei germi di bene presenti nella realtà portano i secolari consacrati a vivere il dinamismo della loro relazione d’intimità con Cristo attraverso l’impegno di santificazione nel mondo mediante qualunque condizione.

    L’immagine evangelica del fermento, del lievito nascosto che fa fermentare tutta la pasta, indica lo stile di vita e dell’azione apostolica. Silenzio, nascondimento, discrezione informano l’operare di tutti i laici consacrati.

    • L’amore alla chiesa (in cammino con il popolo di Dio)
  • L’amore alla chiesa (in cammino con il popolo di Dio)
  • L’amore alla chiesa (in cammino con il popolo di Dio)

    L’essere laici consacrati vuol dire vivere nella storia umana ed ecclesiale di un popolo, vivere il proprio carisma che si innesta nella vita di una Chiesa locale, perché lì, il laico consacrato, condivide, come Chiesa, la condizione storica del popolo di Dio.

    vivere il proprio carisma che si innesta nella vita di una Chiesa locale,

    Questa sintonia con la Chiesa locale pone in rilievo che gli Istituti secolari non hanno una propria strategia pastorale…. L’unica strategia è quella dello Spirito, che parla nelle diverse situazioni dove uno è chiamato a vivere. Lo specifico dello stile di vita secolare è un’azione apostolica esercitata “a modo di fermento” anche quando, come per alcuni Istituti, si prevede un campo specifico di apostolato che si attua con opere proprie o in comune con altri laici.

    Tutti gli Istituti Secolari hanno un vivo, reale, appassionato amore alla Chiesa che si esprime nelsentirsi parte viva del popolo di Dio in cammino e nella condivisione della missione della comunità cristiana.

    • Vivere l’orizzonte della Profezia (costante tensione alla profezia)
  • Vivere l’orizzonte della Profezia (costante tensione alla profezia)
  • Vivere l’orizzonte della Profezia (costante tensione alla profezia)

    Gli Istituti secolari non si richiamano ad una ecclesiologia di conquista o di grandi manifestazioni esteriori, ma, come tutti i laici, alla ecclesiologia del seme che accetta di scomparire sotto terra, nella certezza che in questa “morte” si nasconde la vera fecondità e la nascita del mondo futuro.

    Vivere la profezia significa in primo luogo vivere uno stile di vita “evangelico” alternativo ad uno stile di vita “mondano” che affascina anche i consacrati e in un secondo momento fare proposte di cambiamento a soluzioni sociali che seguono regole opposte allo spirito evangelico delle Beatitudini. Ciò implica porsi in ascolto dello Spirito per capire e interpretare i segni dei tempi.

    Con la professione dei consigli evangelici, vissuti nella ferialità del quotidiano, i singoli membri si pongono dentro la storia come seme di nuovi orizzonti e anticipo della comunione tra Dio e l`uomo.

    dentro la storia come seme di nuovi orizzonti

    • L’esigenza della formazione (cammino costante di formazione)
  • L’esigenza della formazione (cammino costante di formazione)
  • L’esigenza della formazione (cammino costante di formazione)

    L`istituto è una fraternità che aiuta e sostiene la vocazione dei membri, è un luogo di formazione e di comunione, è un aiuto concreto per perseverare nella vocazione.

    L`istituto è una fraternità

    Ogni singolo Istituto ha coscienza del dono di un carisma specifico, che va coltivato e custodito con fedeltà. Per questo ogni Istituto si interroga su come ritrovare ed esprimere, oggi, in modo nuovo e creativo il proprio carisma. Curare la formazione è vista come passione per la propria identità e la propria missione.

    Tutti gli Istituti Secolari avvertono l’esigenza di una costante formazione, che accompagni i membri lungo tutta la vita, per diventare persone ricche di umanità e di equilibrio e per essere realmente competenti negli ambiti in cui i membri si trovano.

    costante formazione,

    II – Cosa possono realizzare in comune gli Istituti Secolari?

    II – Cosa possono realizzare in comune gli Istituti Secolari?
    II – Cosa possono realizzare in comune gli Istituti Secolari?

    Lettura e discernimento dei segni del tempo

    E’ l’esercizio comune di vedere, ascoltare, pensare. E’ un esercizio che aiuta anche a riconoscere i talenti presente in ciascun Istituto e a farli fruttificare, orientandoli verso la propria scelta vocazionale, per essere fedeli allo Spirito che ha suscitato il carisma e servire la missione della Chiesa. La lettura dei segni dei tempi va compiuta all’interno dei singoli Istituti, nell’insieme del loro compito nella comunità ecclesiale, umana e nella storia, ma può anche essere realizzata insieme ad altri Istituti secolari.

    Formazione comune su aspetti trasversali…

    Insieme gli Istituti possono realizzare una formazione trasversale sugli aspetti specifici della consacrazione secolare che abbiamo richiamato: secolarità, amore alla chiesa, ecc… e su temi che riguardano la vita quotidiana dei membri degli Istituti e perciò comuni a tutti: es. lavoro e preghiera, impegno nel volontariato, collaborazione con realtà sociali, ecc…

    La formazione al proprio carisma e alla propria spiritualità è riservata ai singoli Istituti.

    III – Quale orizzonte comune e quali obiettivi vogliono (e possono) raggiungere gli Istituti secolari?

    III – Quale orizzonte comune e quali obiettivi vogliono (e possono) raggiungere gli Istituti secolari?
    III – Quale orizzonte comune e quali obiettivi vogliono (e possono) raggiungere gli Istituti secolari?

    Tensione di comunione nella pluralità e diversità (nella comunità ecclesiale e civile)

    *Costante tensione al dialogo e alla comunione. Uomini e donne di comunione, che hanno affinato la capacita di ascolto dell`altro e del diverso, che non fuggono dinanzi alle tensione o alle divergenze, sempre disposti ad avviare processi di pace, capaci di “cercare insieme la strada, il metodo, lasciandosi illuminare dalla relazione di amore che passa fra le tre Divine Persone quale modello di ogni rapporto interpersonale”.

    Costante tensione al dialogo e alla comunione

    *Costante tensione a operare una sintesi fra l`amore per Dio e l`amore per il mondo. E` una spiritualità di sintesi quella che emerge tra i criteri che vengono dall`alto, dalla Parola di Dio, e i criteri che vengono dal basso, dalla storia umana .

    operare una
    sintesi fra l`amore per Dio e l`amore per il mondo.

    *Costante tensione all`unità nelle differenze. Immersi nella storia di questo tempo, di cui la mescolanza di popoli e culture costituisce una delle sfide e delle opportunità più evidenti, gli Istituti Secolari fanno i conti con la fatica e la bellezza di armonizzare unita e differenze.

    *Costante tensione all`unità nelle differenze

    Aiuto scambievole tra Istituti

    La realtà attuale degli Istituti, con numerosi membri anziani, pochi membri giovani e scarse vocazioni, unite ad una generale riduzione dei membri, rivela una disparità di risorse al proprio interno. A ciò si aggiunge una situazione specifica di questo tempo che ci fa pensare… ad esempio il limite imposto dal coronavirus agli spostamenti… che non consente di partecipare alle iniziative… neanche del proprio Istituto.

    La realtà attuale degli Istituti

    Ciò ci proietta nel futuro… e ci porta a pensare ad uno scambio di “risorse” tra gli Istituti stessi e ad ipotizzare alcune iniziative comuni, non solo a livello formativo, ma anche ad uno scambio (e supporto) di competenze e a metterle insieme…

    Ciò ci proietta nel futuro

    Può essere un cambiamento, dettato dai nostri tempi, a cui pensare con l’aiuto dello Spirito.